lunedì 25 luglio 2016

Le meraviglie di Palazzo Salis

I giardini all'italiana di Palazzo Salis
Nel cuore del centro storico di Tirano in Valtellina si nasconde un edificio dalle stanze magnificamente affrescate e un piccolo giardino all'italiana rallegrato da roseti e basse siepi disposte a labirinto: si tratta del palazzo dei conti Sertoli Salis. A molti di voi questo nome suonerà famigliare per via delle omonime cantine nelle quali si producono pregiati vini come il Saloncello, lo Sforzato, il Grumello e l'Inferno. Le cinquecentesche cantine, che già nel 1600 rifornivano la nobiltà dell'epoca, occupano il piano interrato al di sotto del palazzo e sono visitabili solo previa prenotazione ma è nella moderna sede in via Stelvio che si possono acquistare vini e specialità alimentari valtellinesi. 
Il portale barocco di Palazzo Salis

Dopo questa parentesi culinaria torniamo a parlare del palazzo. Nella semplice facciata del 1500 si apre il monumentale portale barocco in pietra oltre il quale si sviluppa il portico dal soffitto a volta, punto di partenza dello scalone d'Onore. Salendo la scalinata dal possente corrimano in pietra si arriva al grande Salone d'Onore con affreschi risalenti al '700 che ricoprono il soffitto e parte delle pareti. Da qui inizia il percorso museale di dieci sale recentemente restaurate; eccovi le più fascinose. 



Gli affreschi del Salone d'Onore
Particolare della Sala dal soffitto ligneo 
Nella Sala dal soffitto ligneo i cassettoni delimitati da cornici creano una raffinata composizione e la superficie è impreziosita da un dipinto centrale con Diana, dea della caccia, le cui tonalità dell'azzurro contrastano con quelle marroni del legno.
La vicina Sala dal soffitto ligneo policromo presenta un bel medaglione centrale dove sono raffigurati i due amanti della mitologia greca Endimione e Selene accanto al responsabile del loro amore violento, Eros, intento a scagliare una freccia.
C'è poi una stanza la cui volta affrescata regala una prospettiva spettacolare: la Sala di Apollo e Aurora. Qui pare infatti non ci sia il soffitto e la monotonia dell'intonaco è sostituita da un leggiadro cielo azzurro cavalcato dal carro di Apollo, vicino al quale Eos ed Eros lasciano cadere petali di rosa. A rendere possibile tale percezione di profondità è l'architettura di un colonnato meravigliosamente dipinta che sostiene una balaustra spalancata verso il cielo.


Sala di Apollo e Aurora

Camera delle meraviglie o degli sposi
La Camere delle meraviglie o degli sposi elogia le sette meraviglie, più una, del mondo antico rappresentandole in otto lunette ai piedi della volta. Ammiriamo Babilonia, le piramidi d'Egitto, il tempio di Artemide a Efeso, il Mausoleo di Alicarnasso, la statua di Zeus a Olimpia, il colosso di Rodi, il faro di Alessandria e per ultimo il Colosseo.
Merita la visita pure la chiesetta in stile barocco dedicata a San Carlo Borromeo, il piccolo Studiolo dell'Olimpo, la Sala del camino e quella dedicata alla figura mitologica di Endimione, il giovane al quale Zeus regalò il dono dell'eterna giovinezza.
Sala dei turchi o delle delizie
Un tripudio di figure e tonalità contrastanti, forti e tenue, caratterizzano la Sala dei turchi o delle delizie che deve il nome ai quattro busti incorniciati di turchi alternati ai telamoni, ovvero figure maschili, nell'intento di reggere il medaglione centrale in cui troneggiano Zeus con l'aquila, GIunone col pavone e Mercurio con il caduceo, il bastone alato attorno al quale sono avvinghiati due serpenti. 
L'ultima sala in ordine di visita è il gioiello del palazzo: il Saloncello Una volta oltrepassato l'ingresso gli occhi vengono colpiti da una mescolanza di colori travolgenti. Sopra il grande camino campeggiano gli stemmi delle famiglie Salis-Wolkenstein entro cornici a stucco e i diversi portali della stanza sono bordati da drappeggi rossi dipinti e sormontati da altri stemmi dei ricchi casati imparentati con i padroni di casa. Come accade per la Sala di Apollo e Aurora la prospettiva è disegnata da slanciate colonne culminanti in archi a ogiva che sorreggono una balaustra sopra la quale appare la finestra incorniciata e aperta verso un cielo attraversato da Bacco su delle nubi.          

Il Saloncello
Prima di lasciare il palazzo bisogna abbandonarsi alla dolce fragranza sprigionata dai cespugli di rose del giardino all'italiana e divertirsi a passeggiare nel basso labirinto di siepi sempreverdi. Da qui la semplice facciata esterna scrostata dalle intemperie riesce a mentire sulla magnificenza degli interni appena visitati e mescola l'edificio alle altre più umili abitazioni del centro storico, nascondendo così la nobiltà del prestigioso palazzo dei conti Sertoli Salis. In tal caso il noto detto "l'apparenza inganna" calza proprio a pennello.

Per pianificare la vostra visita consultate il sito internet: http://www.palazzosalis.com/

Altra veduta dei giardini all'italiana di Palazzo Salis
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

Nessun commento:

Posta un commento