martedì 23 luglio 2013

L' Engadina vista dall'alto

"Queste montagne suscitano nel cuore il senso dell’infinito, con il desiderio di sollevare la mente verso ciò che è sublime" di Giovanni Paolo II.
Nessun'altra frase può meglio spiegare ciò che si prova arrampicandosi lungo i pendii dei meravigliosi monti engadinesi.
Nella vallata la rigogliosa vegetazione apre le sue porte invitandoci a esplorarla. I verdi pini ci proteggono dal sole e il morbido manto di erba e muschio si allunga sotto i nostri piedi come un tappeto, agevolando il cammino. L'umidità del bosco ci imperla la fronte e l'acqua di un torrentello sembra scorrere lì apposta per noi; bellissimo immergere le braccia fino al gomito rabbrividendo a quel fresco piacere. L'odore di funghi, di pigne e del nero terreno ricco di nutrimento ci accompagna fin dove gli alberi lasciano il posto ai soli pascoli che a loro volta, un pò più in alto, si arrendono alla grigia roccia. 
E' proprio in quel punto che la vista può godere di un paesaggio emozionante: il turchese dei laghi sfiora il verde chiaro dei prati e quello più intenso dei pini, e i cucuzzoli delle Alpi spruzzati di neve disegnano una catena infinita. Il cuore viaggia leggero, libero da ogni angoscia o timore e una strana percezione aleggia intorno a noi. Potrebbe essere il senso di insaziabile sfida che spinge l'uomo sempre più in alto oppure l'energia di una forza maggiore da noi incontrollabile o semplicemente l'armonia della natura.

Si continua a salire e il panorama diviene sempre più ampio: dall'abitato di Silvaplana (sulla sinistra) fino alle ultime case in altura di St. Moritz (all'estrema destra)

Così ho voluto introdurvi alla scoperta dell'Alta Engadina, stupenda sia d'inverno (http://amareviaggiarescrivere.blogspot.it/2013/03/il-paradiso-in-terra-noi-labbiamo.htmlche d'estate, capace di emozionare con le sue vedute mozzafiato e una natura rigogliosa.

Consigli pratici. Una volta giunti a Silvaplana seguite le indicazioni per il piccolo centro abitato di Surlej, a circa 1800 metri di altezza e, attraversato il ponte che divide il lago Silvaplana dai laghi Suot e Champfer, salite verso la funivia del Surlej. 
Noi abbiamo lasciato l'auto in un ampio parcheggio gratuito appena sotto l'impianto perché vogliamo goderci fin dall'inizio il fascino delle pinete e il nostro cucciolone Alvin ha proprio bisogno di una lunga camminata. 
L'alternativa è usufruire dell'impianto di risalita che vi porterà, senza faticare, ai 2702 metri della stazione del Murtèl. Da qui potrete scegliere se affrontare una delle numerose escursioni in quota oppure proseguire fino alla magnifica terrazza panoramica del Corvatsch, a 3303 metri, dalla quale dominerete il mondo.

Siesta pomeridiana all'Alp Surlej
Ma torniamo a noi che vogliamo conquistarci col sudore l'ambita vista sulla vallata, il meritato premio per due persone che osservano con rispetto la montagna, la temono e l'ammirano nello stesso tempo. 
La strada sterrata alterna tratti ripidi con altri più dolci nei quali riprendere fiato. La tranquillità di questo ambiente ci accompagna fino all'Alp Surlej dov'è possibile rifocillarsi alla malga e gustare prodotti tipici come latte e formaggi veramente a 'chilometro zero', dato che le fornitrici della materia prima (ovvero le mucche) brucano lì intorno. 
Una breve sosta e si prosegue verso Margun Surley a 2272 metri, dove i pini si diradano permettendo una più ampia visuale. Ci fermiamo a guardare la vallata che conduce allo Jullierpass e i giochi d'ombra e luce creati dalle nuvole sui pendii delle montagne. Più in basso, l'abitato di Silvaplana si adagia su un pezzetto di terra semicircolare lambito dal lago omonimo che brulica di barche a vela e kitesurf.


Silvaplana e la dolce salita verso lo Julierpass

I miei due amori in avvicinamento alla Margun Surlej, dopo un pranzo al sacco consumato sui pascoli dell'Alp Surlej (sulla sinistra in basso)
La montagna ci attrae come una calamita, più si sale e maggiore è la voglia di raggiungerne la cima e da insaziabili osservatori ci inerpichiamo fino ai 2500 metri della Curtinella.  Sentiamo le tempie pulsare e l'emozione è forte; alla nostra sinistra il lago di Sils si estende verso il Maloja e dietro di noi incombono le cattedrali di roccia del  Piz Murtel e del Piz Corvatsch.   
I nuvoloni temporaleschi carichi di pioggia tipici di un caldo pomeriggio estivo si stanno avvicinando e l'aria inizia a rinfrescare. Ci riempiamo gli occhi, la mente e il cuore con questi panorami prima della veloce discesa.
Che giornata splendida, indimenticabile e assolutamente da ripetere, magari percorrendo uno degli altri percorsi che offre l'Engadina.


Silenzio e ammirazione sono d'obbligo per questo paesaggio incantevole


Il temporale pian piano si avvicina

Il lago di Silvaplana bagna i verdi prati di Sils

Veduta verso il passo del Maloja e il lago di Sils
La stazione Murtèl a 2702 m di altezza (sulla sinistra) è la tappa intermedia per raggiungere la stazione del Corvatsch a 3303 m (in alto sulla destra)

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post.
Un enorme saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.


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