venerdì 2 ottobre 2015

Blarney castle, leggende e giardini

Tratto dal diario 'Meraviglie d'Irlanda ' sulla rivista online Turisti per caso.
Se volete leggere per intero il mio racconto di viaggio dedicato alla 'terra verde per eccellenza' cliccate sul link della nota rivista online 'Turisti per caso': 
http://turistipercaso.it/irlanda/73736/meraviglie-dirlanda.html





Il CASTELLO DI BLARNEY, nell'omonimo villaggio a otto chilometri da Cork, è famoso per due motivi: la pietra dell'eloquenza e i suoi meravigliosi giardini. Iniziamo per ordine parlando del castello, o per meglio dire della casa-torre che si erge minacciosa e imponente sopra una rupe di 8 metri nella quale sono stati scavati gli angusti sotterranei e la natura ha formato delle grotte suggestive. Inerpicandosi lungo i cento gradini sino alla sommità della roccaforte si scopre l'antica disposizione dei locali di cui oggi, purtroppo, non rimane nulla se non un grezzo involucro talvolta scoperchiato. 
Dalla cima si gode di un panorama a 360° sull'intera proprietà, i pascoli e i boschi circostanti, tuttavia il vero motivo dell'impegnativa 'scalata' è la pietra dell'eloquenza, chiamata così perché pare regali capacità oratorie a chi la bacia. Questa usanza risale al XVIII secolo quando la tenuta apparteneva alla famiglia Jefferyes, ma la sua fama scoppiò nel 1825 a seguito della visita di Sir Walter Scott, il noto romanziere britannico nelle cui novelle è descritta la magica peculiarità della pietra. 
Le origini della 'Blarney stone' si sono perse nelle nebbie dell'antichità. Qualcuno sostiene sia stata portata dai Crociati, per altri potrebbe essere la porzione del 'sasso reale di Scone' regalato da Robert Bruce di Scozia a Cormac MacCarthy d'Irlanda per ringraziarlo di aver inviato in suo aiuto 4000 soldati nella battaglia di Bannockburn del 1314 (durante la guerra per l'indipendenza scozzese dall'Inghilterra). Qualunque sia la verità, l'incantesimo sprigionato dalla leggenda ha raggiunto i cinque continenti attirando milioni di visitatori e promettendo, in futuro, di richiamarne altrettanti.  
La seconda ragione per visitare il castello di Blarney è lo splendido parco. Proprio ai piedi della roccaforte e protetto dalla cinta muraria merlata si estende il Giardino dei Veleni con molti esemplari di piante velenose tra cui la famosa Mandragola. Nella saga di Harry Potter le sue radici somigliavano a una persona incredibilmente brutta che piangeva una volta sradicata dal vaso; il pianto di un adulto era fatale mentre quello di un neonato poteva tramortire per diverse ore. Nella realtà la Mandragola possiede proprietà anestetiche. 
Mantenendo il fiume sulla destra ci addentriamo in un bosco di latifoglie la cui originalità sta nel fitto tappeto di Aglio orsino, pianticella dalle lunghe, larghe foglie con delicati fiorellini bianchi raggruppati a ombrello e un odore pungente simile a quello dell'aglio. A un tratto, come un'oasi in un deserto, compare il giardino delle felci in una sorta di anfiteatro formato da una roccia calcarea con tanto di cascatella e stagno. Proseguendo nell'arboreto, su un prato tagliato all'inglese s'incontrano coloratissime aiuole attorno ad alberi centenari e l'elegante edificio chiamato Casa di Blarney. 
La zona più mistica della tenuta è di certo Rock Close, un tempo la sede di un insediamento druida. Passeggiando lungo i sentieri, protetti dall'intrico di rami e foglie e aiutandoci con la fantasia, respiriamo la magia creata dai sacerdoti degli antichi popoli celtici e che ancora oggi aleggia sulle cascate, il Dolmen, le grotte, la pietra delle streghe e il cerchio druida. Chissà, forse camminando all'indietro sul sentiero dei Desideri con gli occhi chiusi i nostri sogni si avvereranno.     
Per le informazioni sui costi, gli orari di apertura e molto altro consultate il sito internet: http://www.blarneycastle.ie/ .


Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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