venerdì 28 agosto 2015

Passo Stelvio da Trafoi: splendidamente micidiale

Ce l'avevo quasi fatta a evitare la sfida più dura e temibile che mi potesse capitare quest'estate e invece mio marito, in un torrido giovedì d'agosto, ha avuto la brillante idea di farmi provare l'ebrezza di scalare in bicicletta il mitico Passo Stelvio da Trafoi. Poco più di un mese fa lo abbiamo 'domato' dal versante bormiese ma devo ammettere che il lato trentino di sua maestà Stelvio è sicuramente più impegnativo. L'ultima volta l'ho percorso guidando una moto e non mi ricordo di aver faticato così tanto anche se, pur col motore al posto dei pedali, i tornanti erano stati piuttosto impegnativi da affrontare a causa del traffico proveniente in senso opposto.


La mitica salita al Passo Stelvio dal versante trentino, Trafoi

Dal passo Umbrail si vede benissimo il Passo Stelvio

Non ci siamo limitati ad affrontare la salita ma abbiamo compiuto un bellissimo giro di circa 63 chilometri partendo dal bivio per il passo Umbrail (o Giogo di Santa Maria) posto a 3 chilometri dallo Stelvio salendo da Bormio e ben riconoscibile dalla presenza della grande casa cantonale. Dall'incrocio in poche pedalate si arriva ai 2500 metri di altezza  dell'Umbrail, dov'è stata allestita una piccola mostra all'aperto in ricordo dei caduti della Grande Guerra e dal quale si gode di una bella vista sullo Stelvio e le cime circostanti. Da lì si scende per 13 chilometri lungo una bella strada alpina completamente asfaltata con viste meravigliose sulla Val Mustair e il passo del Forno di cui ho parlato nel post dedicato al Giro del Resia in bici (http://amareviaggiarescrivere.blogspot.it/2014/09/da-zernez-al-lago-resia-fino-al-passo.html). Nel paesino di Santa Maria s'interseca la strada 28 che percorre la Val Mustair e si gira a destra continuando in una lunga discesa alternata a brevi tratti pianeggianti fino al paese di Prato allo Stelvio a 916 metri di quota: qui inizia l'inferno, qui comincia il micidiale countdown dei 48 tornati!
Splendida veduta, scendendo dal passo Umbrail, sulla Val Mustair e in lontananza sul Passo del Forno 

La dolcezza della vallata vicino a Glorenza e in lontananza la piacevole salita al lago Resia

A dire il vero i primi 11 km salgono abbastanza dolcemente costeggiando il fiume impetuoso dalle acque grigie glaciali che rinfrescano l'aria e ciò permette di raggiunge Trafoi ancora carichi e riposati; il problema sono i 15 chilometri successivi. Dopo il villaggio la carrozzabile si restringe e scompare nella pineta senza lasciare alcuna pietà a noi poveri ciclisti. Il conteggio è impietoso e a ogni curva a gomito un cartello ci ricorda la lunghezza dell'agonia: -39,-38,-37...Se ne avessi avuto la forza li avrei estirpati tutti.



Vista sulle montagne salendo verso il Passo Stelvio

Mi chiedo chi può aver avuto l'idea malsana di numerare i curvoni e l'unica risposta a cui riesco a pensare è che probabilmente li ha sistemati qualcuno che odiava i ciclisti. 
Per evitare di guardare quelle odiose segnalazioni e scordarsi la stanchezza bisogna alzare lo sguardo verso i meravigliosi  ghiacciai, le vette innevate e più avanti sul temibile e al contempo splendido zigzagare della strada fino allo Stelvio, a 2758 metri di altitudine. Vale la pena fermarsi di tanto in tanto e accovacciarsi sopra i bassi muretti a strapiombo che delimitano il margine della strada verso il vuoto per godersi senza fretta l'ameno panorama (e riposare un po').  


Salendo verso il passo Stelvio si ammirano grandi ghiacciai alpini
Mentre superiamo gli ultimi chilometri e assaporiamo la gioia del traguardo ci accompagna la sensazione di aver percorso un pezzo di storia. Pedalata dopo pedalata abbiamo vissuto il mito di sua maestà Stelvio, il tempio del ciclismo, imparando a rispettarlo e a dosare le nostre forze per raggiungere e superare il cartello sul tornante numero 1. Fatica, sudore, dolore alla gambe e alla fine soddisfazione e stupore nell'ammirare quel serpentone d'asfalto lasciato alle nostre spalle. Tutto questo per poter dire un'altra volta a noi stessi: ce l'abbiamo fatta.     


Le bici che ci hanno permesso di compiere l'impresa...Noi siamo troppo stravolti per farci fotografare.
Carta stradale del giro in bici





Carta d'identità e altimetria del Passo Stelvio da Prato allo Stelvio

L'altimetria è presa dall'utilissimo e ben fatto sito internet: http://www.salite.ch/struttura/default.asp?ultime=10 , pagina assolutamente da consultare da tutti gli amanti della bici da corsa.
Ho stilato due carte d'identità per sottolineare la durezza della salita dopo Trafoi.




Per conoscere la storia e le curiosità sulla famosissima strada del Passo Stelvio potete curiosare nel post 'Scalata al Passo Stelvio' all'indirizzo internet: http://amareviaggiarescrivere.blogspot.it/2015/07/scalata-al-passo-stelvio.html

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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