venerdì 12 dicembre 2014

La città delle Arti e della Scienza a Valencia

Tratto dal diario 'Tentazione spagnola: Valencia' sulla rivista online Turisti per caso.
Se volete leggere per intero il mio diario di viaggio dedicato alla frizzante, futuristica ma anche amante delle tradizioni Valencia, cliccate sul link della nota rivista online 'Turisti per caso':  http://turistipercaso.it/valencia-10/72665/tentazione-spagnola-valencia.html

Un giorno è a malapena sufficiente per visitare la mirabile opera architettonica della CITTA' DELLE ARTI E DELLA SCIENZA (Ciudad de las artes y las ciencias). Le sue forme sono talmente futuriste e al contempo perfettamente integrate con lo spazio circostante che pare impossibile siano state ideate dall'uomo senza l'intervento divino. Certo stiamo parlando dell'architetto e ingegnere valenziano Santiago Calatrave, uno tra i più conosciuti al mondo e le cui creazioni sono sparse in tutti i continenti, ma trattasi sempre di una persona. Cresciuto sotto l'influenza di una altro grandissimo esponente e iniziatore dell'architettura moderna Le Corbusier, la sua grandiosità sta nel riuscire a dare forme all'arte. Calatrave è capace di dipingere su un quadro la natura o di scolpirne un elemento e poi di traslare quest'idea nei complessi costruttivi di rara bellezza che abbiamo la fortuna di ammirare. Lo ammetto, nel caso non si fosse capito sono una sua grande ammiratrice. 
Scorcio della Città delle Arti e della Scienza
Abbiamo scelto di scendere alla fermata della metro Alameda, proprio al centro dell'antico Turia, e di proseguire a piedi lungo i viali dei giardini tra alberi, parchi gioco e grandi fontane tra cui quella del Palazzo delle Musica, fino al cospetto del Palazzo delle Arti Reina Sofia, il primo edificio della 'Ciudad' che s'incontra provenendo dal centro cittadino. Questa enorme conchiglia che si schiude verso il basso ospita ben quattro auditorium con tecnologie all'avanguardia per mandare in scena opere teatrali e concerti.
Ai suoi piedi si apre uno specchio d'acqua celeste dal quale emerge un occhio parzialmente coperto da una palpebra dalle lunghe ciglia sotto cui s'intravede la pupilla, una struttura sferica che ospita un cinema IMAX e un planetario per la proiezione tridimensionale di documentari: sto parlando dell'Emisfero (non siamo entrati perché avevamo già assistito a spettacoli simili e volevamo privilegiare la visita delle aree esterne vista la splendida giornata di sole, tuttavia mi sento di consigliarlo se avete a disposizione più di una giorno e non conoscete questo tipo di intrattenimento).   
Come il grande scheletro di un gigantesco animale disteso a terra, la lunga struttura dalle travi intrecciate del Museo della scienza Principe Felipe allunga strane ombre sull'acqua disegnando stravaganti figure geometriche. All'interno le tante attrazione interattive adatte a famiglie, ragazzi e adulti avvicinano le menti e i corpi a quell'infinito e sempre in aggiornamento mondo delle materie scientifiche. Noi ci siamo divertiti a giocare con la gravità, la luce, l'elettricità e molto altro, sfidando i nostri sensi con le innumerevoli postazioni di prova e seguendo alla lettera il motto del Museo: 'vietato non pensare, non toccare e non sentire'.
Dopo un'esperienza così impegnativa bisogna rilassarsi all'interno del giardino sospeso di palme del meraviglioso Umbracle, protetto da una robusta quanto leggiadra rete di acciaio, dal quale si ha una vista stupefacente del Ponte dell'Assut de l'Or, la cui struttura di sostegno pare un'arpa o una vela stagliata verso il cielo, e dell'Agorà, ideato per ospitare convegni e manifestazioni sportive e dalla forma di un elmo vichingo. 
All'interno dell'Umbracle
Suggestiva veduta della Città delle Arti e della Scienza
Due prospettive del grande occhio dell'Emisfero



Chiude questa sfilata di meraviglie uno dei Parchi Oceanici più grandi al mondo al quale perciò, si deve dedicare almeno un pomeriggio. I diversi padiglioni sono immersi in uno scenario quasi tropicale fatto di acqua, massi, arbusti e palme e ognuno di essi ospita diverse realtà marine. Si comincia con l'ambiente mediterraneo per passare alla serra ovale delle zone umide che custodisce una voliera e senza accorgersene ci si trova poi a osservare foche e meduse. Vivaci le tinte dei coralli, coinvolgenti le isole dei leoni marini e gli spettacoli del delfinario, impressionante lo scenario artico con i giocherelloni trichechi e i placidi beluga, spettacolare il tunnel che conduce alla scoperta degli oceani con i tanto temuti squali e le molteplici specie di pesci. 
L'oceanografico regale un'esperienza elettrizzante, istruttiva e avvicina grandi e piccini a quell'infinito, incredibile e a tratti ancora sconosciuto mondo dei mari e degli oceani.
Sito internet della città delle Arti e della scienza: http://www.cac.es/?languageId=1

Splendide vedute del Parco Oceanico






Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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