giovedì 24 luglio 2014

Il mitico Col d'Izoard: sulle montagne del Tour de France


Stele sulla cima del Col d'Izoard
Se volete leggere per intero il mio diario di viaggio dedicato alla nostra avventura 'Dalla Val di Susa alle montagne del Tour de France', cliccate sul link della nota rivista on-line 'Turisti per caso':  http://turistipercaso.it/piemonte/71953/dalla-val-di-susa-alle-montagne-del-tour-de-france.html

Quest'oggi dobbiamo attraversare il confine attraverso il Passo del Monginevro, in francese Montgenevre, per pedalare sulle montagne rese mitiche dalla corsa ciclistica più famosa al mondo: il Tour de France (Sito internet: http://www.letour.fr/us/). Lasciamo l'auto lungo la discesa francese del valico per raggiungere in sella alla nostra bici da corsa la cittadella di Briançon a 1239 metri. Già dalle prime ore del mattino si respira l'atmosfera frizzante e frenetica che precede il passaggio della prestigiosa tappa alpina. Auto dell'organizzazione controllano il percorso e sistemano transenne e cartelli, ristoratori e negozianti si preparano al grande flusso di turisti che fra poco affolleranno le vie del paese e un lungo serpentone di ciclisti, compresi noi, inizia a scalare il mitico Col d'Izoard la cui vetta è posta a 2360 metri di altezza dopo venti chilometri di salita


I tornanti del Col d'Izoard verso Briançon
Per un appassionato di ciclismo assistere a una tappa del Tour de France è come per un tifoso di calcio andare allo stadio o per un motociclista recarsi al Mugello per la Motogp. Le emozioni sono le stesse anche se gli sport sono diversi. L'unica differenza è che nel ciclismo si può pedalare sulle strade percorse dai campioni e alzandosi sui pedali sembra di condividere le loro fatiche, la voglia di arrivare in cima e quella forza che spinge l'uomo a proseguire nonostante il freddo, la pioggia o peggio la neve, per sentirsi vivo e orgoglioso di se stesso. Per un giorno il silenzio della montagna è rotto dall'allegria e dal tifo della gente, il verde dei pini e il grigiore della roccia sono ravvivati dai colori delle bandiere, italiane, francesi, inglesi, americane, tedesche, spagnole e molte ancora che sventolano ai lati della strada. Ognuno raggiunge la cima come preferisce, a piedi, in roller, in mountain bike, sospinto dalle persone che dalla sera prima sono giunte fin qui con i camper e che sportivamente sostengono chiunque gli passi a fianco rendendolo in questo modo protagonista. Salendo si sentono parlare lingue diverse, che per un giorno magicamente riescono a comprendersi senza conoscersi, si odora il profumo proveniente dai tanti barbecue e si scherza con tutti.


Camperisti all'ultimo chilometro del Col d'Izoard
Anche questo è il Tour de France
Sul valico scattiamo l'immancabile foto sotto la stele divenuta il simbolo di questa montagna e poi cerchiamo la posizione migliore per assistere al passaggio dei corridori, magari in un tratto particolarmente impegnativo o sulla serie degli ultimi tornanti. Tutto qui? Certo che no perché ad animare l'attesa c'è la meravigliosa carovana del Tour, una sorta di carnevale itinerante composta da decine di automobili 'conciate per le feste' proprio come dei carri allegorici con musica e giovani che rallegrano l'atmosfera ballando e lanciando migliaia di gadget come magliette, cappellini, portachiavi, borse, frisbee, caramelle... non mancano neppure (fra il pubblico) i supereroi come Capitan America, Batman e Robin. Insomma una vera e propria festa ad alta quota.  
Finalmente arrivano i primi e il tifo esplode, sui loro visi la determinazione della vittoria, a seguire il gruppo maglia gialla, quest'anno dell'incredibile siciliano Vincenzo Nibali, poi il gruppone dei velocisti e via via tutti gli altri da soli o in due, ragazzi dall'espressione sofferente che noi appassionati incitiamo ancora di più con i nostri 'alé, alé'. 
Guardiamo la fine della tappa davanti a uno dei televisori messi a disposizione dai tanti camperisti e alla fine risaliamo in bici soddisfatti per la bella giornata di sole (soltanto qualche nuvola si è addensata nel pomeriggio), di sport e di montagna che abbiamo avuto la fortuna di vivere. 






















La meravigliosa carovana del Tour de France
Curiosità 
Gli italiani che passarono per primi sul Col d'Izoard durante una tappa del Tour de France sono stati: nel 1925 e 1926 Bartolomeo Aymo, nel 1938 e 1948 Gino Bartali, nel 1949 e 1951 Fausto Coppi, nel 1960 Imerio Massignan, nel 1993 Claudio Chiappucci e l'ultimo nel 2006 Stefano Garzelli. 

Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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