lunedì 10 marzo 2014

Il fascino di Castel Grumello

A volte non bisogna andare lontano per trovare un posto magico e affascinante capace di farci sognare isolandoci dal resto del mondo, di cui possiamo osservarne la frenesia comodamente seduti su una panchina baciata dal sole e accarezzata da una brezza frizzante. 
Siamo nel paese di Montagna a due passi dalla città di Sondrio, capoluogo di provincia, su un cucuzzolo di terra e roccia chiamato Grumello che domina il fondovalle valtellinese dove le acque del fiume Adda avanzano lentamente disegnando dolci anse e lunghi rettilinei. Qui il tempo sembra essersi fermato, il rumore del traffico e delle attività umane non disturbano il fascino di questo luogo come fosse protetto da una bolla impalpabile. Qui centinaia di anni di storia sopravvivono a fianco del moderno stile di vita ricordando all'uomo di oggi le proprie origini. Qui possiamo abbandonarci al riposo distesi sull'erba come facevamo da bambini, quando bastava osservare il cielo per sentirsi felici e spensierati.


Veduta sulla fortezza militare del Castello Grumello
Il dosso Grumello
Un po' di storia...
Il castello Grumello fu fondato da Corrado De Piro all'inizio del 1300 e dopo aver ospitato diversi personaggi illustri dell'epoca, passò nelle mani di Teobaldo De Capitani nel 1372
Il complesso rappresentava un perfetto esempio di 'castello gemello' formato cioè da due distinte fortezze contrapposte: una militare con l'imponente torre all'ingresso e l'altra residenziale dotata di diverse aree abitabili e di una grande sala con camino. Purtroppo del passato sfarzo oggi rimangono solo dei ruderi perché nel 1526 il Grumello fu quasi totalmente abbattuto dai Grigioni al pari di altre fortificazioni valtellinesi. 
Durante i lavori di restauro sono stati riportati alla luce una cisterna per l'acqua, le fondazioni di una terza torre e di un ulteriore edificio probabilmente utilizzati dalla guarnigione militare. Non solo fabbricati, ma anche piccoli oggetti come una freccia di balestra, due cunei di ferro, una rotella di uno sperone, uno strumento per forare, un frammento di maglia di ferro, un bottone di abito talare, un guanto di maglia di ferro e frammenti di ceramica e vetro sono stati rinvenuti grazie agli scavi archeologici.

Curiosità...
Sulle antiche rocce del dosso Grumello levigate dall'acqua, il ghiaccio e il vento furono incise delle coppelle, ovvero dei piccoli incavi emisferici che testimoniano la presenza di comunità primitive: incredibile come in pochi metri quadrati sia concentrata così tanta storia.

Fortezza residenziale del Castello Grumello
Aprire la porta e...ammirare questa meraviglia
Interno della Fortezza residenziale
Parecchi metri separano la Fortezza residenziale da quella militare
Resti della Fortezza residenziale
Dal Dosso del Grumello si gode di una vista eccezionale sui dolci pendii delle Alpi Orobie ricoperti di boschi che risalgono fino alle cime innevate. A oriente si eleva il possente gruppo dell'Adamello mentre il versante retico è ricoperto di terrazzamenti su cui si sviluppano i brevi filari dei vigneti. Qui le viti di nebbiolo producono le preziosi uve dalle quali si ricavano i più famosi vini valtellinesi. 

Curiosità...
La forma di allevamento delle viti è detta a Guyot, che prende il nome dal suo inventore che la sperimentò nella metà del XIX. Il Guyot rappresenta il più diffuso sistema di coltura della vite che cresce su terreni siccitosi e scarsamente fertili, dove la pianta subisce uno sviluppo ridotto. 
Stupendo ammirare questa preziosa coltivazione che si colora di rosso alla luce del tramonto e scintilla di rugiada al sorgere del sole.

Stupendi terrazzamenti con viti di qualità nebbiolo sui fianchi del Dosso del Grumello
Grazie a tutti coloro che hanno visitato il mio blog e hanno condiviso questo post. 
Un caloroso saluto da Amare, Viaggiare, Scrivere.

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